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Mauro Lanfranchi e i consigli su come fotografare la montagna
Fotografare la montagna sta diventando una passione sempre più popolare. Il fotografo Mauro Lanfranchi ci suggerisce cosa è meglio fare e cosa non fare.
Abbiamo fatto una chiacchierata con Mauro Lanfranchi, veterano fotografo delle montagne (Touring, Meridiani Montagne, Orobie ), gran conoscitore delle Alpi Lombarde e ci siamo fatti raccontare aneddoti e consigli per diventare un fotografo della montagna.
Come ha iniziato l’attività di fotografo?
Paradossalmente, pur abitando da sempre in montagna, ho iniziato con la fotografia subacquea. Ho avuto molte soddisfazioni, vincendo premi importanti anche a livello internazionale e arrivando a collaborare con circa 250 testate.
Con il tempo poi ho ristretto il mio campo d’azione concentrandomi sulla montagna e in questi ultimi anni sulle montagne lombarde che ormai conosco piuttosto bene.
Quali sono le principali differenze tra fotografare la montagna d’inverno e d’estate?
Premetto che io amo principalmente fotografare la montagna d’inverno: posso dire di stare per otto mesi all’anno in mezzo alla neve, andando a cercarla in alta quota.
La differenza è principalmente legata all’approccio dovuto alle difficoltà ambientali: d’inverno le giornate sono più corte, d’estate bisogna sfruttare le prime ore del mattino per non incorrere nei temporali pomeridiani o nelle foschie.
Poi la vera differenza sono i soggetti da fotografare: in inverno si segue lo sci alpinismo e gli itinerari con le ciaspole, mentre d’estate io punto di più sull’aspetto naturalistico in alta quota, quindi flora alpina, panorami e animali.
Tre consigli per chi vuole iniziare a fotografare la montagna
La cosa più importante è pianificare bene a tavolino l’escursione e l’itinerario. Solo programmando bene si possono anche creare le condizioni quei cosiddetti colpi di fortuna che sono essenziali nella fotografia.
L’altro consiglio che posso dare è: cercare di non copiare quello che è già stato fatto, ma riuscire a dare sempre un’interpretazione personale attraverso la foto.
L’altro consiglio importantissimo è guardare sempre le previsioni del tempo: io prima di uscire mi guarda 5-6 previsioni diverse perché voglio avere non tanto la certezza del bel tempo, ma perché voglio addirittura anticiparlo, quindi magari partire quando c’è la perturbazione in corso per poi arrivare in vetta e trovare il “colpo di fortuna” di un paesaggio unico.
Infine, non avere la fretta di pubblicare/postare subito le foto scattate; ma mi rendo conto che queste sono le “nuove regole” dettate dai social.
Cosa non manca mai nello zaino?
Innanzitutto lo zaino non deve essere mai troppo leggero. Nel mio zaino non manca mai un thermos con una bevanda bollente, due pile frontali ben cariche e un paio di ramponcini.
Per quanto riguarda l’attrezzatura fotografica non manca mai un treppiede e batterie e schede in abbondanza.
Poi qualcosa da mangiare, ognuno ha i suoi gusti, ma mai tantissimo.