Credere in sé stessi imparando a fare impresa
Il progetto Led by Her che insegna alle donne a credere in sé stesse. Ritornare a credere in sé stesse riscoprendosi imprenditrici è la missione nobile di Led by Her, un’associazione con sede a Parigi che aiuta le donne vittime di violenza a intraprendere un progetto di vita e imprenditoriale con forza e coraggio.
Esistono tanti modi per tornare a credere in sé stessi in seguito a un forte trauma, un fallimento personale o professionale o un grande cambiamento esterno che, nostro malgrado, sconvolge la nostra vita.
Led by Her, è un’associazione con sede a Parigi che aiuta le donne vittime di violenza a intraprendere un progetto di vita e imprenditoriale con forza e coraggio.
Everyday Climbers ha intervistato Chiara Condi, mente e cuore di questo innovativo progetto.
Ciao Chiara! Chi sei e come sei arrivata fin qui?
Chiara: Ho 30 anni di cui 12 vissuti in Italia e il resto all’estero tra Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. Nel 2008, mi sono diplomata ad Harvard in Lettere e Storia e ho poi proseguito i miei studi a Parigi e Londra. Il mio primo vero lavoro è stato presso una banca internazionale dove mi occupavo di donne e sviluppo.
Forte di questa esperienza e conscia dell’importanza di accompagnare le donne verso una condizione parità, 3 anni fa ho creato Led By HER, un incubatore di impresa solidale per aiutare le donne vittime di violenza a creare la propria impresa.
Quali sono le principali difficoltà che hai dovuto affrontare?
Il mio desiderio di agire per il cambiamento non viene da esperienze personali traumatiche, quanto piuttosto da un sentimento di solidarietà verso le ingiustizie che vedo oggi nel mondo.
Riguardo alla realizzazione del progetto, ho sperimentato delle difficoltà durante il percorso. Si tratta di un’iniziativa molto ambiziosa e innovativa e il nuovo non è sempre accettato come un bene. Il cambiamento rende le persone molto vulnerabili. Ho lottato o speso tanto tempo in solitaria prima che le persone cominciassero a credere in ciò che facevo.
Come nasce Led by Her?
Chiara: Volevo fare la differenza. Ho visitato diverse associazioni che agivano nel sociale per capire dove potevo agire, constatando che la maggior parte offrivano supporto in campo psicologico e dell’assistenza sociale, ma che ben poco si faceva per aiutare le persone a tornare a credere in sé stesse e riappropriarsi del proprio talento e potenziale.
Mi sono convinta allora del bisogno di creare un’associazione specificamente dedicata ai bisogni professionali delle donne vittime di violenza, riunendo la forza dell’ecosistema lavorativo ed imprenditoriale parigino.
Oggi Led By HER offre a 30 donne ogni anno la possibilità di ricostruirsi intorno ad un progetto imprenditoriale con un programma di 100 corsi da settembre fino a luglio (300 ore) in partnership con due scuole di commercio (l’IESEG e l’ESCP). Ogni donna può contare su un mentore con più di 15 anni di esperienza. Più di 200 volontari collaborano al progetto e lavoriamo anche con delle grandi aziende interessate a promuovere l’imprenditoria femminile.
Cosa hanno in comune le donne che aderiscono al progetto?
Chiara: Le donne che aderiscono al progetto hanno tra i 23 e i 65. Ciò che le unisce è l’ambizione di trovare e sviluppare i loro talenti e di metterli a disposizione della collettività. Tutte, a modo loro, sono molto ambiziose e hanno un desiderio folle di contribuire e di dare indietro tutto ciò che hanno ricevuto. Penso di non aver mai visto in vita mia cosi tanta gratitudine.
Quali sono gli ostacoli che hanno incontrato nella loro vita e come li hanno aggirati?
Chiara: Tutte hanno avuto delle vite difficili ma, nonostante ciò, sono riuscite a trasformare il dolore del passato in una forza per il futuro. Loro sono il prodotto di tutta la loro vita, del percorso difficile, come del loro successo, e se sono arrivate dove sono è anche a causa delle difficoltà. Ognuna di loro ha deciso di agire e di appropriarsi di tutto ciò che la vita offre loro grazie all’aiuto che hanno ricevuto.
Quanto influisce l’ambiente sulla motivazione personale al cambiamento?
Chiara: L’ambiente inteso come potere collettivo è una chiave di riuscita per tutte le donne imprenditrici perché’ le spinge a dare del proprio meglio.
La società dovrebbe credere nell’individuo al 150% anche quando l’individuo smette di credere in sé stesso. Se tutti intorno a noi costruiscono ed evolvono, anche noi siamo obbligati a continuare nella buona direzione. L’abbandono non è un’opzione.