Il coraggio della montagna
Affrontare le difficoltà della vita, specie quando si è vittima di incidenti gravi e impattanti la nostra salute fisica e mentale non è sempre facile.
Occorre coraggio, fiducia in sé stessi e determinazione. Timo Gadde, giovane giornalista tedesco, ce l’ha fatta meritandosi il titolo di Everyday Climber.
Affrontare le difficoltà della vita, specie quando si è vittima di incidenti gravi e impattanti la nostra salute fisica e mentale non è sempre facile. Occorre coraggio, fiducia in sé stessi e determinazione.
Timo Gadde, giovane giornalista tedesco, ce l’ha fatta e lo ha raccontato a noi di Everyday Climbers.
Quando è scoppiato il tuo amore per la montagna?
Timo: Ho sempre avuto un grande rispetto per la montagna fin da quando ero bambino ma l’ho potuta vedere dal vivo solo all’età di 15 anni quando ho visitato le Alpi con i miei genitori. Volevo salire assolutamente sul Großglockner non sapendo che questo mio desiderio avrebbe cambiato la mia vita per sempre.
Cosa è successo sul Großglockner?
Timo: Mi ricordo benissimo quei momenti. Era agosto ed aveva fatto mezzo metro di neve. Mentre salivamo con la macchina il monte, sentì che mi mancava l´aria, una sensazione così oppressiva mai sentita prima in vita mia.
Stavo soffocando, ma non volevo arrendermi e cercai di sopprimere il dolore. Mi portarono subito da un medico, perché a tutti sembrò molto strano quello che mi stava capitando.
La radiografia mostrò solo un grande macchia nera: invece di avere un polmone c´era solo una grossa bolla d´aria grande che stava per scoppiare. Un’operazione mi salvò la vita in extremis.
Sono tornato sul Großglockner esattamente un anno dopo. Mi sono sentito libero e vivo come mai prima di allora e ho provato un senso di pace e riconoscenza verso la montagna.
Dove hai trovato il coraggio di superare le difficoltà legate alla malattia?
Timo: La malattia ha cambiato la mia vita. Prima mi sentivo debole e senza energia, oggi so che in ogni situazione apparentemente senza scampo c’è sempre una via d’uscita.
A distanza di 3 anni dalla mia operazione, mia sorella più piccola si è ammalata di cancro. Io ho potuto salvarle la vita con le mie cellule compatibili.
È stato un momento molto difficile per la mia famiglia, ma lo abbiamo superato insieme. Quando ci troviamo davanti a delle montagne interne, noi umani riusciamo a crescere e ad arrivare in vetta anche grazie all’aiuto degli altri.
Come la malattia ha impattato la tua carriera professionale?
La malattia mi ha temprato e dato il coraggio di realizzare il mio sogno di diventare giornalista; ho lavorato in Germania nelle emittenti più importanti, sono stato il migliore del mio studio universitario e riesco a tenere anche qualche conferenza sulla mia storia.
Fra poco realizzerò un altro mio sogno: pubblicare il mio primo libro.
Nel 2013 sono diventato caporedattore di f1stlife, un giornale online fatto da giovani e per i giovani che esprimono ogni giorno le proprie convinzioni e i propri desideri.
Che consigli senti di dare a giovani come te?
Timo: Ognuno di noi è in grado di realizzare i suoi sogni. Oggi abbiamo obiettivi simili a quelli che avevano le persone secoli fa, ma possediamo maggiori competenze per raggiungerli in maniera sostenibile.
Mentre pensiamo a come realizzare i nostri sogni, dovremmo anche pensare a come questi possono giovare agli altri.
Ogni giorno ci è offerta la possibilità di decidere e di riconoscere il giusto. Non dobbiamo cambiare a tutti i costi. Lo stiamo già facendo. La nostra infanzia è la miglior prova che siamo in grado di farlo.
La vita è piena di cime e prospettive nuove. Tra noi e la montagna c’è solo una grande differenza: a noi rimane pochissimo tempo, mentre la montagna esisterà per sempre.