DI @TEGAMINI
I libri hanno l’indubbio potere di portarci in giro anche quando ci sentiamo in trappola. Sono una finestra su territori nuovi, un esercizio di immaginazione e una parentesi corroborante che ci restituisce il tempo per pensare. Leggere rigenera? Ne sono convintissima. E può capitare nelle maniere più diverse, come spero scoprirete in questa piccola lista di consigli. Che libri troverete? Libri per far spazio nella testa, per visitare magnifici paesaggi – senza bisogno di tirar fuori i ramponi – e, perché no, per lasciarsi felicemente intrattenere e scacciare gli affanni. Eccoli qua.
La pantera delle nevi, Sylvain Tesson
Che succede quando un giornalista-viaggiatore e un grande fotografo naturalista – Vincent Munier – decidono di partire per il Tibet per immortalare il leopardo delle nevi, uno dei felini più elusivi e riservati del pianeta? Tra yak e paesaggi quasi lunari, La pantera delle nevi di Sylvain Tesson (Sellerio) è un’avventura filosofica a 5.000 metri d’altitudine, una boccata d’aria limpida e rarefatta per ritrovare il ritmo perduto dei cicli della natura.
Come annoiarsi meglio, Pietro Minto
Tutto il nostro tempo dev’essere produttivo? In Come annoiarsi meglio (Blackie Edizioni), argutissimo saggio “tragisimpatico”, Pietro Minto esplora il nostro rapporto con schermi, tecnologia e agende quotidiane per invitarci ad abbandonare il controllo compulsivo di app assortite e feed infiniti, riprendendo invece le redini delle nostre giornate: senza ascetismi, capire come riempiamo il tempo – e perché la noia sembra terrorizzarci – è il primo passo per smorzare l’ansia e riconquistare una dimensione vitale più abitabile e meno frustrante.
L’uomo che piantava gli alberi, Jean Giono
Con molta fatica e nessun tornaconto personale, un pastore solitario dedica il suo tempo a piantare querce in una landa desolata, restituendole la vita. È la storia di Elzéard Bouffier e dei diecimila alberi che cominciò a far crescere nel 1910 in un angolo brullo e aspro di una Provenza non ancora da cartolina. Riportata nell’Uomo che piantava gli alberi (Salani) nella sua semplice meraviglia da Jean Giono, l’impresa silenziosa di Bouffier è un inno alla fiducia nel futuro, al potere di rinnovamento della natura e all’importanza dei gesti all’apparenza “piccoli” ma potentissimi – come un seme che incontra la terra, pronto a germogliare.
Le otto montagne, Paolo Cognetti
Panorami d’alta quota? Ci torniamo con Paolo Cognetti: Le otto montagne (Einaudi) è la storia di un’amicizia ruvida come i paesaggi rocciosi e sincera come un torrente impetuoso. È il racconto di un ritorno a casa e di un destino che si compie quando si sceglie di costruire insieme qualcosa – che si tratti di una baita o di un legame che nemmeno la nevicata più vigorosa riuscirà mai davvero a cancellare.
Volevo solo camminare, Daniela Collu
Zaino in spalla, borraccia piena e scarponcini d’ordinanza: Volevo solo camminare (Vallardi) è il diario che Daniela Collu ha compilato durante i 360km del suo Cammino di Santiago. Una cronaca tenace e divertentissima, ma anche una guida e un pratico manuale, per scoprire cosa succede quando proviamo a sfidare i nostri limiti e a fare per conto nostro una cosa “difficile”. Un mosaico di incontri, epifanie e tanto spazio attraversato che ne libera altrettanto tra i nostri pensieri.
Seppur tramite le parole di narratrici e scrittori, possiamo ogni giorno percorrere cammini lunghi e pieni di sorprese. Non mi resta che augurarvi gioiose e rigeneranti letture… da bervi tutte d’un fiato o da sorseggiare con calma. ☺