Come Cambia la Vita Quando Si Cammina: Camminare Fa Bene
Un bel libro di Erling Kagge, ex-esploratore danese ora editore, in cui racconta l’atto del camminare come un momento di meditazione e di scoperta di sé e del mondo.
In questo magazine abbiamo parlato spesso di running ma, certamente, non dobbiamo dimenticare la disciplina alla base di tutto e che racchiude in sé un significato più profondo: camminare.
L’occasione ci viene offerta da un bel libro uscito recentemente per Einaudi intitolato “Camminare. Un gesto sovversivo” di Erling Kagge. Kagge è un ex-esploratore norvegese, ora a capo di una casa editrice, che ha camminato in solitaria sia ai poli sia in cima all’Everest ma che, per l’amore delle lunghe passeggiate, ha percorso l’intera lunghezza del Sunset boulevard di Los Angeles e si è inoltrato persino nelle fognature di New York.
Il Libro: “Camminare. Un Gesto Sovversivo”
Va detto, innanzitutto, che quello di Erling Kagge non è un libro di viaggio o di avventura, bensì un vero e proprio saggio sul camminare, atto che viene analizzato in ogni aspetto da quello poetico e filosofico a quello sociale e scientifico.
“Avrei potuto scrivere un libro su come camminare fa bene al cuore e ai polmoni e aiuta il clima”, scrive Kagge “ma volevo concentrarmi sull’altro aspetto ovvero su come camminare può cambiare la vita, sull’effetto che ha sui nostri pensieri e sulle nostre emozioni e al modo in cui ci ha resi quello che siamo”. Kagge intreccia le proprie osservazioni ed esperienze personali con quelle di scienziati, poeti e filosofi: i primi passi della figlia che coincidono con l’infermità di sua madre e le storie di grandi camminatori come Darwin, Dickens e Beethoven.
Camminare e Pensare
Una lunga parte del libro è dedicata al rapporto tra camminare e pensare. Secondo Kagge, da quando l’Homo Sapiens è riuscito a camminare su due gambe è iniziata la vera evoluzione della specie umana. Socrate, Platone e Aristotele erano avidi camminatori e gran parte delle loro teorie sono state sviluppate proprio camminando. Recenti ricerche della Stanford University spiegano come questo non sia un caso, “Quando muoviamo il corpo, muoviamo anche i nostri pensieri e le nostre emozioni, tutto si libera e circola” scrive Kagge. Cosa che non succede, invece, quando si corre – continua lo scrittore – perché la velocità tende a limitare il pensiero: mentre si corre si tengono a distanza i pensieri e le emozioni.
Camminare e Osservare
Kagge sostiene che solo camminando si riesce a visitare un luogo nel profondo. Si notano gli alberi, gli edifici, ma anche le persone. Siamo così abituati a passare la vita in auto o davanti allo schermo che non si riesce a vedere in faccia le persone che vivono intorno a noi. “La nostra nemica principale è la fretta” scrive Kagge. “Dire che “non abbiamo tempo” per camminare è un enorme malinteso. La maggior parte delle persone sottovaluta quanto tempo ha a disposizione. Essere in grado di camminare è un’occasione fantastica per vivere una vita più ricca.”
Un Gesto Sovversivo
Nel libro, l’autore spiega come camminare rappresenti un gesto sovversivo: da un lato, perché somiglia molto al meditare e aiuta ad acquisire maggiore consapevolezza, dall’altro, perché si è, ormai, talmente disabituati a muoversi a piedi da destare quasi sospetto quando lo si fa, come accaduto all’autore che, avendo camminato per 4 giorni a Los Angeles, città dove l’auto è il mezzo d’elezione, è stato fermato addirittura dalla polizia per un controllo.
“Camminare” è un libro che vi consigliamo vivamente di leggere!