Tempo di neve, tempo di freeski
Dopo i consigli sullo snowboard, Everyday Climbers racconta il freestyle o freeski, un insieme di discipline sciistiche nato negli Anni 90 con il movimento della New School, e di moda ormai anche in Italia.
Dopo l’intervista alla campionessa di snowboard Francesca Gallina e i consigli di Pietro Colturi di Burton sui must have della stagione, Everyday Climbers racconta il freestyle o freeski, un insieme di discipline sciistiche nato negli Anni 90 con il movimento della New School, di cui la leggenda canadese del freeride e base jumping Shane McConkey ne è stato il pioniere.
Secondo l’IFSA, International Freeskiers and Snowboarders Association, quando nacque, il freeski comprendeva diverse specialità: big mountain, half-pipe, big air e skier-cross.
Fu proprio McConkey con la sua visione e il suo esempio a contribuire in maniera decisiva allo sviluppo rapido del freestyle, tanto da far evolvere ogni singola disciplina in uno sport individuale.
Shane, infatti, era convinto della necessità di avere un corpo allenato per far sì che gli atleti stessi potessero avere un ruolo da protagonisti nello sviluppo e il controllo del loro sport.
È il mondo senza regole e libero da regolamenti dello skate e dello snowboard ad avere ispirato i primi “sciatori free”, i quali cominciarono a utilizzare piste ad hoc – gli snowpark – e le rampe semicircolari – in inglese half-pipe – con gli sci.
L’attrezzatura del freeskier
Gli sci da freestyle hanno la doppia punta e sono detti twin tip per sciare in entrambi i sensi, in avanti e all’indietro. Possono anche essere simmetrici, con punta e coda uguali, molto maneggevoli e adatti agli esperti, o asimmetrici con punta e coda diversi, adatti a chi inizia.
La tipologia che si utilizza in snowpark è detta fun. Per quanto riguarda lo sci fuori pista, invece, sono più larghi e hanno la curvatura inversa, ossia la parte centrale dello sci quasi a contatto del terreno e la punta e la coda più elevate.
Freestyle in Italia
Anche in Italia, ormai da qualche anno, il freestyle appassiona chi alla sciata classica preferisce la libertà e i salti coreografici. Nel 2009, Federico De Albertis e Marco Eydallin hanno fondato la prima scuola italiana di freeski, la Freeskischool, facendo da apripista nel nostro paese.
Si tratta dei primi due atleti professionisti vincitori di competizioni a livello europeo e italiano e docenti di freestyle per il primo corso di specializzazione in freestyle per maestri di sci in Trentino e in Piemonte.
A visitare il sito della loro scuola, si capisce subito che, in meno di dieci anni, il movimento si è trasformato in una vera e propria comunità di appassionati che include neofiti e professionisti.
I corsi di freestyle, freeride e acrobatica sono aperti ai maggiori di 14 anni e si svolgono in diverse località tra cui Les Deux Alpes, Laax, Gressoney e Courmayeur e si estendono “alla Via Lattea intera” a significare che il team italiano può contare su un fitto network di freeskier professionisti provenienti da tutto il mondo.
Essendo in piena stagione sciistica, non vi resta dunque che prenotare un weekend per provare l’ebrezza del freestyle.