Alla scoperta dello Stelvio, la pista del Coppa Del Mondo di Bormio
Avete mai sciato sulla pista dello Stelvio? Il maestro di sci Paolo Pirovano ci descrive il tracciato protagonista della Coppa del Mondo di fine dicembre.
Finalmente la Coppa del Mondo torna a Bormio, grazie all’innevata pista Stelvio che il 28 e il 29 dicembre tornerà ad essere il tracciato per la discesa libera e la combinata maschile.
La storia del tracciato
La pista Stelvio di Bormio è considerata tra le più tecniche e spettacolari al mondo che fa innamorare tutti gli appassionati di sci.
Fu inaugurata nel 1982 per la prima edizione delle World Series: il tracciato ha ospitato due edizioni dei Campionati del Mondo di sci alpino: nel 1985 e vent’anni più tardi, nel 2005. Ha, inoltre, ospitato due finali di Coppa del Mondo, nel 1995 e nel 2008. Dal 1993 al 2013 è stata teatro della discesa libera maschile di Coppa del Mondo.
Sulla Stelvio hanno trionfato sempre grandi talenti come, tra gli altri, il norvegese Lasse Kjus, l’austriaco Hermann Maier, il francese Luc Alphand e Stephan Eberharter e l’ameircano Bodes Miller. Tra gli italiani ricordiamo Alberto Tomba che riuscì a vincere sulla Stelvio aggiudicandosi il gigante nelle finali di Coppa del Mondo nel 1995 e le più recenti di Christof Innerhhofer nel 2008 e Dominik Paris nel 2012.
Il tracciato
Grazie all’ausilio del maestro di sci e guida alpina Paolo Pirovano ci facciamo raccontare le caratteristiche del tracciato.
“Si parte da quota 2.255 m e il percorso si sviluppa su quasi 3,2km con un dislivello di 986 m. L’avvio è subito in picchiata, e qui diventa fondamentale prendere velocità per non perdere centesimi preziosi. Le prime curve sono subito impegnative e portano al salto La Rocca, dove comincia il bosco di pini, cembri e abeti. Segue poi una diagonale di 300 metri chiamato canalino Sentorelli dove l’accelerazione è notevole.
Segue una stradina di 200 metri, chiamata la Fontana lunga, e i curvoni degli Ermellini fino alla diagonale più impegnativa e spettacolare di tutto il tracciato, la Carcentina, che si è rivelata decisiva in molte edizioni della Coppa del Mondo. Al termine della diagonale si raggiungono i prati del Ciuk (1.638 m), una piana di circa 100 metri. Da qui si arriva sul muro di San Pietro con un lungo salto toccando i massimi livelli di velocità; proprio in questo punto si registra la maggior pendenza di tutto il tracciato, che è circa del 60 %.
La Piana di San Pietro ci porta sul muro finale che inizia con una grande pendenza per quasi 200 metri. La velocità che si raggiunge qui supera mediamente i 100 km all’ora sino all’ultimo spettacolare salto prima del traguardo in Bormio paese (1.245 m)”.